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PROGETTI DIDATTICI
attività didattica scuole


A) lezioni/concerto
B) balli tradizionali umbri
C) laboratorio musica tradizionale

A
 LEZIONI-CONCERTO

Il crescente favore che la musica di tradizione (oggi si chiama etnica) sta avendo anche nei giovani (musica irlandese, pizziche, festa della taranta, festival folk ecc) non è sempre accompagnato dalla conoscenza e dalla consapevolezza critica relativa ai fenomeni di cambiamento e alle naturali evoluzioni del patrimonio orale/ tradizionale.
L’insegnamento della musica nelle scuole, anche quelle di indirizzo musicale, non prevede lo studio e l’approfondimento della musica di tradizione orale e pertanto tutti i fenomeni legati agli strumenti, alle tradizioni, all’oralità, alle nuove tendenze, sono tralasciati o al massimo relegati a sporadiche lezioni.
Un percorso di conoscenza che accresce il senso critico dei ragazzi verso quelle dinamiche che fanno considerare vecchie ed obsolete certe espressioni popolari in alcune culture (come la nostra), per poi considerarle nuove e moderne in altre.

“Gli zampognari in cattedra”
Una possibilità di conoscere ed approfondire in una lezione-concerto, tenuta da musicisti-ricercatori-insegnanti, l’aspetto della tradizione che si lega alle festività natalizie.
 La lezione/concerto è un percorso di conoscenza sull’universo legato all’utilizzo di certi strumenti popolari: dalla classica coppia ciaramella-zampogna nel repertorio natalizio, alle cornamuse italiane e straniere nel loro utilizzo storico (medioevo-tradizionale), dal tamburello e percussioni antiche, di supporto alle cornamuse, fino alla musica tradizionale con i nuovi strumenti come l’organetto e fisarmonica.

Relatori-musicisti Marco Baccarelli, Massimiliano Dragoni


“ Canti di terra, suoni di festa”
Una lezione concerto per entrare nel mondo delle tradizioni orali dell’Umbria.
Un percorso che ri-scopre le voci, le espressioni orali, le tecniche esecutive vocali e strumentali della nostra regione in una esposizione lineare ed avvincente che coinvolge i ragazzi in  una personale  ricerca delle proprie origini.
Una lezione concerto con dove verranno illustrati i classici strumenti acustici della tradizione come l’organetto, la fisarmonica, il mandolino, la chitarra, le percussioni nel loro funzionamento, nel loro utilizzo tradizionale e nella ripresa attuale nella musica etnica.
Un percorso di conoscenza che termina nella moderna riproposta con sonorità e tecniche tradizionali per una consapevolezza del percorso di perenne rinnovamento delle tradizioni  per un auspicabile legame con le nuove tendenze di musica etnica anche per la nostra musica umbra.



B
BALLI TRADIZIONALI UMBRI

PROGETTO       I BALLI TRADIZIONALI  IN UMBRIA (Marco Baccarelli)

Non esiste  popolo al mondo che non abbia nelle sue forme di espressione il ballo.
Attualmente nella società occidentale la danza costituisce indubbiamente un’ entusiasmante forma di socializzazione e di interazione. In particolare la danza tradizionale è espressione della cultura di un popolo, fa quindi parte del patrimonio di memoria ed esperienza delle generazioni, costituendo un elemento della nostra identità culturale e un possibile veicolo di comunicazione con persone provenienti da altri paesi. Le radicali trasformazioni socio-culturali avvenute durante il '900 e con particolare rapidità dal dopoguerra in poi, hanno portato all'abbandono di molti dei vecchi balli antecedenti al ballo liscio ma, grazie al paziente lavoro di ricerca e documentazione di alcuni ricercatori etnocoreologi, molti sono stati recuperati. Altri invece sono tuttora ballati da comunità che mantengono una tradizione coreutica e musicale ancora viva.
Si vuole proporre un ipotesi di laboratorio danza-musica tradizionale integrato alla programmazione scolastica per le classi delle scuole medie inferiori che abbia le seguenti finalità:
Organigramma


SOCIALIZZAZIONE INTEGRAZIONE

Inevitabilmente il laboratorio danza-musica tradizionale diventa una possibilità per favorire esperienze di socializzazione e integrazione culturale.
La conoscenza approfondita della nostra storia, non deve essere intesa come chiusura verso le culture diverse anzi, la conoscenza delle proprie radici  diventa indispensabile per instaurare un dialogo con le altre culture. La pratica della musica e della danza che appartiene alla cultura del luogo, diventa il punto di partenza per tutta una serie possibili progetti interculturali : è proprio conoscendo i vari aspetti della nostra cultura che possiamo scambiare informazioni e saperi con chi ne possiede altri perché proviene da altri paesi.
Inoltre i balli di gruppo,la musica d’insieme ,il canto corale sono attività dove è indispensabile una concentrazione e un’interazione perfetta tra tutti i partecipanti.
I ragazzi sono stimolati e abituati ad interagire tra di loro per la riuscita degli eventi e pertanto dopo la fase di studio e apprendimento individuale gli stessi sono “costretti” ad integrarsi per un perfetto lavoro di squadra sviluppando la socializzazione.

RECUPERO PATRIMONIO CULTURALE

Il crescente favore che la musica di tradizione (oggi si chiama etnica) sta avendo anche nei giovani (musica irlandese, pizziche, festa della taranta, festival folk ecc) non è sempre accompagnato dalla conoscenza e dalla consapevolezza critica relativa ai fenomeni di cambiamento e alle naturali evoluzioni del patrimonio orale/ tradizionale.
In Umbria esistono poche situazioni e istituzioni di riferimento per lo studio della cultura orale, e pertanto la scuola può diventare uno strumento ideale per acquisire tali conoscenze e accrescere l’identità culturale.
Approfondire le tematiche legate alla musica tradizionale, diventa un percorso di conoscenza che accresce il senso critico dei ragazzi verso quelle dinamiche che fanno considerare vecchie ed obsolete certe espressioni popolari (come la nostra), per poi considerarle nuove e moderne in altre.
Come non cogliere analogie con il fenomeno in crescente affermazione che è la festa di Hallowe’en, incredibilmente diffuso e popolare tra le nuove generazioni e la tradizione delle “Pasquarelle” molto sentita in Valnerina?
 Halloween, è la forma abbreviata di " Allhallows'eve " cioè Vigilia di Ognissanti e deriva dell'antica festa celtica di Samhain dove nella la notte tra il 31 ottobre ed il 1° di novembre le porte dell'Altromondo si aprivano e  gli esseri ultraterreni potevano arrivare nel Mondo. i bambini, che con la loro innocenza hanno il potere di proteggere il mondo umano si presentano  nelle case offrendo "dolcetto o scherzetto” e le eventuali risposte indicano il modo con cui si può accogliere la notte dove i due mondi si uniscono.
Non si vuole sminuire lo sviluppo di questa tradizione (semmai gli interessi economici che lo  hanno favorito) ma a noi piacerebbe informare i nostri ragazzi che anche i loro nonni facevano le stesse cose con gli stessi presupposti e le stesse dinamiche, e che anzi l’esempio delle Pasquarelle (anime purganti che in quella sera ritornano e chiedono questue) è per certi aspetti simile al “dolcetto o scherzetto” che tanto piace ai ragazzi di tutto il mondo. Non si deve sminuire Hallowe’en, ma neanche trascurare le nostre espressioni popolari solo perché di casa nostra e quindi ritenute vecchie e obsolete.

SVILUPPO MUSICALITA’ CRESCITA CORPOREA-EMOTIVA

Il progetto pensato per le scuole medie-superiori, va visto anche nella prospettiva di insegnare attraverso piuttosto che insegnare il ballo e la musica.
Gli obiettivi quindi diventano molteplici e si orientano verso la crescita corporea emotiva generale del ragazzo e lo aiutano a prevenire le forme di disagio. Il corpo infatti nell'età adolescenziale, viene spesso vissuto in modo conflittuale,divenendo strumento imbarazzante e ostentante .
La danza in generale rappresenta un valido aiuto per riuscire ad esternare tutto ciò che non si riesce a dire con le parole,dando vita ad un linguaggio estremamente ricco,che, con sensibilità mette in contatto "il dentro "e "il fuori" .
Il laboratorio di danza-musica tradizionale diventa il mezzo per raggiungere l’obiettivo primario di rendere “musicale” il ragazzo guidandolo verso un'educazione dei sentimenti,che lo aiuti nel gestire in modo equilibrato le emozioni,riconsegnandogli un corpo "nuovo"capace di relazionarsi nel rispetto di se e dell'altro.
Sviluppare la musicalità non significa infatti accrescere le sole competenze musicali ma significa soprattutto sollecitare e mettere in comunicazione il corpo con la parte razionale e la parte emotiva.
Il muoversi a tempo,il saper gestire nuove posture nello spazio relazionandosi con la musica e con gli altri, cantare e suonare forme espressive che coinvolgono la classe ( nel caso della musica tradizionale tutta la comunità), diventano finalità fondamentali per la crescita personale.

IPOTESI DI LAVORO

L’intero progetto sui balli tradizionali, è organizzato in 10 incontri di 3 ore ciascuno.
Alla fine del corso è previsto un saggio finale dimostrativo.

Lezioni teoriche

  1. Quadro storico
  2. Ricerca in Umbria
  3. Il ballo tradizionale oggi
  4. Evoluzione e declinio : il liscio e le nuove mode
  5. I nuovi fenomeni di revival coreutico: la pizzica tarantata, ecc.

Lezioni pratiche

  1. Sviluppo della  musicalità attraverso il movimento
  2. Saltarello
  3. Quadriglia
  4. Ballindodici
  5. Scotis
  6. Furlana
  7. Ballo del chiamo
  8. Manfrine
  9. Punta e tacco

     Ricerche  e indagini sul campo

  1. Ricerca e indagine conoscitiva sui familiari
  2. Comparazione risultati indagine

Materiali

Per la conduzione dei corsi si necessita di sala capiente e proporzionata al numero dei partecipanti, impianto stereo idoneo (per compact disc), televisore e videoregistratore VHS (tutti i seminari sono corredati di lezioni teoriche e visione guidata di documentari video).
Si consiglia l’uso della palestra e abiti adeguati ad attività sportive.












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